martedì, Marzo 19, 2024

Saint Privat – Boom, Boom Click! il videoclip in anteprima esclusiva

Klaus Waldeck, pezzo da novanta dell'electro swing, torna con un nuovo singolo e con il progetto Saint Privat condiviso con la voce di Valerie Sajdik. Il brano celebra la pubblicazione della lussuosa compilation dedicata ai vent'anni della Dope Noir, la storica etichetta fondata dall'artista viennese, e viene veicolato da un bel videoclip vintage style ispirato all'optical art del ciclo 007 e dai dirty barefeet di Tarantino. Il video è diretto da tre giovani e talentuosi creativi italiani: Luca Gastaldi, Ruben Gagliardini e Leonardo Lochi. Indie-eye lo presenta in anteprima esclusiva!

Klaus Waldeck, il maestro dell’electro Swing

Klaus Waldeck, producer e compositore viennese si muove tra elettronica e influenze jazz cinematiche da due decenni. Per comprendere l’influenza che ha avuto nel contesto dell’electro Swing, basta pensare al seminale “Ballroom Stories“, pubblicato nel lontano 2007 dopo una serie di album formidabili. La Dope Noir, l’etichetta fondata dallo stesso artista austriaco esisteva già dal 2001, ed era solo l’inizio di una storia proficua che ha portato la sua musica anche nei canali ad alta diffusione delle serie televisive.

20 Anni di Dope Noir con un CD BOX e un LP BOX in versione limitata

La Dope Noir ha compiuto vent’anni da poco e Waldeck l’ha festeggiata lo scorso marzo con la pubblicazione del videoclip di Quando, Quando, Quando, brano impreziosito dalla voce di Patrizia Ferrara, che per toni e atmosfere ci riportava all’Henry Mancini di It Had Better Be Tonight (Meglio Stasera). Il singolo preannunciava un CD BOX doppio e un LP BOX con cinque mini album. Il primo è uscito lo scorso aprile, il secondo è previsto per il prossimo 17 giugno in versione limitata e numerata a mano, con alcune tracce inedite. Tra brani nuovi e alcune rivisitazioni del classici di Waldeck, l’operazione festeggia l’etichetta in toto e coinvolge oltre all’artista viennese anche Soul Goodman, il Waldeck Sextet e il progetto francofono a nome Saint Privat che vede lo stesso Waldeck insieme alla splendida voce di Valerie Sajdik.

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Boom, Boom, Click! – Il videoclip di Saint Privat: Klaus Walden + Valerie Sajdik

Il nuovo singolo è proprio un brano di Saint Privat e si intitola Boom, Boom Click. Per veicolarlo, un bel videoclip ispirato all’immaginario di Ian Fleming e dei film di 007, diretto da tre creativi italiani: Luca Gastaldi, Ruben Gagliardini e Leonardo Lochi.

Indie-eye lo presenta in anteprima esclusiva fino a mercoledi. Da Mercoledi a mezzanotte il video sarà visibile in premiere sul canale ufficiale di Waldeck

L’omaggio a Claudine Longet

Boom, Boom Click, il brano, è un omaggio a Claudine Longet, cantante franco-americana molto popolare tra gli anni sessanta e settanta, che fu processata nel 1976 per l’omicidio accidentale del fidanzato, mentre maneggiava pericolosamente una pistola. Un errore procedurale che gli costò un mese di prigione, mentre veniva assistita dall’ex-marito e padre dei suoi figli, avvocato della difesa.
Vent’anni fa, nel 2002, Waldeck e Sajdik pubblicarono la loro prima collaborazione, una versione di “Nothing to lose“, il pezzo di Henry Mancini scritto per la colonna sonora di “The Party”, il bellissimo film di Blake Edwards interpretato da uno scatenato Peter Sellers. Quel brano, nella versione originale, era interpretato proprio da Claudine Longet, che nel film interpreta l’indimenticabile personaggio di Michele Monet.

Saint Privat celebra questa ricorrenza con un un brano originale dedicato alla Longet e alla sua bizzarra storia “criminale”, annunciando anche il loro terzo album, che sarà pubblicato tra la fine di quest’anno e l’inizio del nuovo.

Il videoclip di Boom, Boom, Click! il making of raccontato dai creativi che lo hanno realizzato

Il videoclip di Boom, Boom Click! è il frutto di una collaborazione tra Luca Gastaldi, Ruben Gagliardini e Leonardo Lochi, tre giovani creativi già attivi negli ambiti della fotografia, dell’illustrazione, dell’advertising, del cinema e del videomaking legato alla promozione della musica.

Si tratta di un bel lavoro di squadra che combina il gusto per l’optical art, quello delle title sequences del ciclo 007 e di altre intuizioni legate in parte a quella stagione in cui il lavoro di Saul Bass era lo stato dell’arte. Gastaldi, Gagliardini e Lochi, condiscono il tutto con un amore manifesto per il cinema di genere e ci infilano anche quello tarantiniano per i dirty barefeet, qui omaggiati tra cruscotto e specchietto retrovisore dalla bella Carlotta Galano, che in qualche modo gioca anche con l’icona ribelle della mai dimenticata Catherine Spaak, quando seduceva con i piedi.

Abbiamo chiesto a loro di raccontarci la genesi del video e il making of di Boom, Boom Click!

Potete raccontarci la vostra formazione artistica?

Luca Gastaldi: sono nato vicino a Torino nel 1999 e dopo il diploma mi sono laureato in Arti Visive allo IED della mia città. Prima di questo avevo seguito un corso d’Arte nell’Atelier Forme di Valeria Tomasi, perché sin da piccolo avevo le idee chiare su quale doveva essere il mio indirizzo. Il filmmaking è arrivato dopo e mi ha dato l’opportunità di lavorare con artisti come Chiara Dello Iacovo, Danny Grissett, Arturo Brachetti ed infine lo stesso Waldeck. Ho lavorato molto anche nell’ambito della fotografia per eventi, still life e video pubblicitari. Per quanto riguarda i Videoclip ho all’attivo alcuni lavori realizzati per Waldeck.

Ruben Gagliardini: Sono di Fabriano e sono nato nel 2000. Cinema e fotografia sono stati amori precoci insieme al mondo dell’illustrazione. Ho mescolato i vari ambiti artistici mescolandoli tra di loro, fino alla realizzazione di due mediometraggi e la pubblicazione di un libro illustrato edito da Pav e intitolato “Rosso”. Attualmente studio cinema alla Luchino Visconti di Milano e sto lavorando ad alcuni progetti tra letteratura, musica, teatro e cinema. Nel frattempo lavoro come videomaker freelance realizzando videoclip e advertising.

Leonardo Lochi: sono di Oristano, classe 1997. Filosofia e fotografia sono sempre stati al centro dei miei interessi. Mi sono laureato allo IED di Torino in arti visive, mentre ho maturato la mia predilezione per il video editing. Still life e food photography mi permettono di lavorare come creatore di contenuti per i social, ma mi alterno tra videoclip, corti e advertising collaborando con Luca Gastaldi.

La genesi di Boom, Boon, Click! Come è nata l’idea del video, il concept e lo sviluppo.

Boom, boom, click nasce dall’idea di incrociare le sonorità noir e sensuali create dal duo “Saint Privat”, con il mondo ricco di immagini di James Bond. Oltre ad essere un universo narrativo e visivo colmo di suggestioni da cui attingere, quello creato da Ian Fleming – autore di 007 – è sicuramente una realtà dinamica e incredibilmente adatta a trasposizioni nell’ambito del videoclip. Le suggestioni che abbiamo deciso di seguire sono: atmosfere “classic” vintage, grafiche animate che riprendono le titles sequences delle oltre venticinque trasposizioni cinematografiche, e il voler raccontare la storia di un tradimento “in giacca e cravatta”.

Come si è sviluppata la scrittura tout court?

Scrivendo la sceneggiatura del videoclip siamo arrivati ad un vicolo all’apparenza cieco, perché volevamo dare un’anima, una trama, a tutte queste immagini e visioni noir che 007 ci stava suggerendo e non era facile venirne a capo. La giusta intuizione ci è arrivata quando abbiamo capito che i due protagonisti del videoclip dovevano essere al centro di un amore tragico e che uno dei due doveva compiere la sua vendetta uccidendo l’altro. Definito ciò, gli ingredienti che inevitabilmente abbiamo inserito sono stati le pistole, i gioielli – come oggetto del desiderio – e degli outfit eleganti che potessero rendere tutto più sexy. Abbiamo incrociato James Bond con “C’era una volta a… Hollywood”, e con alcuni videoclip di Jorja Smith. L’idea di usare flashback e salti temporali che possano raccontarci con frammentarietà come sono andate le cose tra i due protagonisti ci è sorta spontanea. Creare una narrazione troppo lineare non ci sembrava adatta a raccontare una storia di tradimenti e probabilmente avrebbe tolto un po’ del mistero alla storia vera dalla quale è tratto il testo della canzone.

Parlateci delle location, che hanno un ruolo preminente nel video

Cercare le giuste location è stata un’avventura da bendati. La storia che avevamo scritto ci stava chiedendo una piscina, un garage pieno d’auto d’epoca e uno spazio polifunzionale per realizzare gli effetti speciali. Dopo una lunga ricerca nei dintorni di Torino e un’interminabile giro di chiamate tra amici, alla fine abbiamo trovato ciò che ci serviva. Abbiamo affittato per una serata l’Antico Opificio/City Motors, situato a Pianezza in provincia di Torino, per realizzare le scene con la Giulietta d’epoca. Poi la piscina di un amico e uno studio per le scene con effetti speciali.

E il casting?

Ci serviva una coppia. Abbiamo optato per Carlotta Galano e Davide Ambroggio che, anche se non sono attori professionisti, grazie al loro forte legame anche al di fuori della macchina da presa ci hanno saputo restituire il massimo della naturalezza; e abbiamo potuto chiedere loro qualche bacio “di troppo” che con attori che non si conoscono non sempre è facile ottenere.

Redazione IE
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